giovedì 10 maggio 2018

Buongiorno, notte (2003)


Gli "anni di piombo" rivivono attraverso la vicenda di Chiara, brigatista coinvolta nel rapimento di Aldo Moro. L'ideologia si intreccia con la sua esistenza quotidiana, l'anima della combattente crede nella rivoluzione che sta per compiersi. Ma l'utopia non riesce a compensare la ferocia della lotta e Chiara comincia ad avvertire un dubbio morale che indebolisce le sue certezze.
Del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro sembrava si fosse detto e scritto ormai tutto. Bellocchio non teme i confronti e ci propone un altro punto di vista. Si tratta di un punto di vista al femminile a cui la brava Maya Sansa conferisce il giusto mix di realismo e onirismo. Quando le contraddizioni dell'agire si fanno troppo forti non resta che rifugiarsi nel sogno? Forse sì. Se poi il sogno è narrato da un regista che ne conosce le dinamiche si può sferrare anche un attacco pesante alle BR (in un periodo in cui sembrano rinascere) paragonandole ai fascisti durante la Resistenza.  


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