Louis è un ladro di materiali edili quando lo incontriamo, non è chiaro
cosa abbia fatto prima ma ora ruba rame, ferro e simili per rivenderli
sottoprezzo ai cantieri con un obiettivo più grande: trovare un vero
lavoro in una congiuntura economica non facile. Tuttavia nessuno assume
un ladro. Un giorno è testimone di un incidente stradale e vede una
troupe televisiva accorsa per riprendere l'accaduto, capisce che è un
vero lavoro e uno che paga ma nemmeno in questo caso trova qualcuno
pronto ad assumerlo così pensa di poter fare da sè e con i propri metodi
(il furto) ruba il necessario per comprare un'attrezzatura di base e
iniziare a girare le strade di Los Angeles in cerca di incidenti, furti e
cronaca dura da rivendere ad un'emittente locale con pochi scrupoli.
Quando il business si fa più serio aumenta anche la sua abilità ma non
il suo senso del limite e dell'etica verso le vittime.
É molto bella la maniera in cui l'imprenditore invasato di sogno
americano di Jake Gyllenhaal parla con gli occhi spalancati, ascolta
quel che gli viene detto, fa tesoro di ogni batosta e ogni insegnamento
per arrivare al proprio traguardo. Uno svantaggiato che non ha avuto
un'educazione vera e propria ma che ha imparato a trovare su internet
tutte le nozioni di cui ha bisogno. Si applica, studia e lavora senza
sosta, è insomma concepito come l'ideale statunitense Louis e appare a
tutti gli effetti come un personaggio positivo, non fosse per quel
dettaglio della mancanza di scrupoli e della sete di ambizione che ci
viene rivelata fin dalla prima scena.
Intorno a lui si muove tutto un film che quando non lo accompagna nelle lunghe nottate passate ad ascoltare la radio della polizia, lo riprende mentre lui stesso si sforza di riuscire a riprendere qualcosa o ancora lo guarda mentre gli altri gli parlano, in piani d'ascolto che sono l'arma vera di Jake Gyllenhaal. Faccia scavata e taglio di capelli che tradiscono un'origine popolare, modo di parlare controllato e un'eccessiva sicurezza in sè che tradiscono l'opposto, se la storia di Lo sciacallo è la più classica critica al cinismo dei media, nel protagonista c'è una complessità di intenti e di stimoli che non è frequente.
Intorno a lui si muove tutto un film che quando non lo accompagna nelle lunghe nottate passate ad ascoltare la radio della polizia, lo riprende mentre lui stesso si sforza di riuscire a riprendere qualcosa o ancora lo guarda mentre gli altri gli parlano, in piani d'ascolto che sono l'arma vera di Jake Gyllenhaal. Faccia scavata e taglio di capelli che tradiscono un'origine popolare, modo di parlare controllato e un'eccessiva sicurezza in sè che tradiscono l'opposto, se la storia di Lo sciacallo è la più classica critica al cinismo dei media, nel protagonista c'è una complessità di intenti e di stimoli che non è frequente.
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