giovedì 28 settembre 2017
Big eyes (2014)
Quando carica la figlioletta sull'automobile e lascia il primo marito, Margaret Ulbrich è una giovane donna senza soldi, che dipinge per passione e per necessità quadretti semicaricaturali di bambini dagli occhi smodatamente grandi. Opere intrise di sentimentalismo e di un gusto kitsch, che raggiungeranno però un enorme e inaspettato successo quando a commercializzarle sarà Water Keane, secondo marito di Margaret e "wannabe artist" a tutti i costi. Spacciando i quadri della moglie per propri, per quasi un decennio, Walter costruisce un impero su un'enorme bugia, riuscendo ad abbindolare l'America intera. Finché Margaret non si ribella. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, dicono. Eppure sotto gli occhioni dei milioni di "figli" dei Keane, si cela una delle più grandi frodi dell'arte contemporanea.
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lunedì 25 settembre 2017
Killer Joe (2011)
Killer Joe è il poliziotto con l'hobby dell'omicidio a pagamento,
assoldato da una famiglia di redneck del Texas per uccidere l'ex moglie
ed ex-mamma, da tempo scappata con un altro uomo. Hanno scoperto che la
sua morte frutterà 50.000 dollari di assicurazione, soldi con i quali
verrà pagato il killer e la famiglia si tirerà fuori da diversi guai. Ma
non è mai così semplice uccidere ed incassare e Joe non è il tipo che
ammette ritardi o intoppi nel suo lavoro.
Dopo aver firmato almeno una pietra miliare per ogni decennio di attività, William Friedkin arriva alle porte del secondo decennio del nuovo millennio con un film in pieno stile pulp, che lui (e non solo) sembra considerare l'aggiornamento del noir (la doppia indennità della trama fa subito pensare a La fiamma del peccato). Prendendo le mosse dall'omonima opera teatrale di Tracy Letts (riscritta per lo schermo da lui stesso), Killer Joe si assesta dalle parti dello stile tarantiniano, per quanto riguarda l'appeal, l'umorismo e la spiazzante stravaganza dei personaggi, e a quello dei fratelli Coen sul versante dei risvolti di trama e di una più generale visione nichilista del mondo.
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Dopo aver firmato almeno una pietra miliare per ogni decennio di attività, William Friedkin arriva alle porte del secondo decennio del nuovo millennio con un film in pieno stile pulp, che lui (e non solo) sembra considerare l'aggiornamento del noir (la doppia indennità della trama fa subito pensare a La fiamma del peccato). Prendendo le mosse dall'omonima opera teatrale di Tracy Letts (riscritta per lo schermo da lui stesso), Killer Joe si assesta dalle parti dello stile tarantiniano, per quanto riguarda l'appeal, l'umorismo e la spiazzante stravaganza dei personaggi, e a quello dei fratelli Coen sul versante dei risvolti di trama e di una più generale visione nichilista del mondo.
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venerdì 22 settembre 2017
Chef (2012)
Jacky è un cuoco dai gusti raffinatissimi costretto a misurarsi con
taverne e bistrot parigini dove i clienti consumano solo cibo mordi e
fuggi. Licenziato dall'ennesimo ristorante, trova un impiego come
imbianchino in una casa di riposo per riuscire a sostenere le esigenze
della compagna, incinta e prossima al parto. La sua attitudine per la
nouvelle cuisine lo porta tuttavia a intromettersi continuamente nella
cucina e nelle ricette per gli anziani, tanto da attirare l'attenzione
di Alexandre Lagarde, famosissimo chef in crisi di ispirazione. Oppresso
da un giovane imprenditore che minaccia di portargli via il suo
ristorante, Lagarde offre a Jacky l'opportunità di lavorare al suo
fianco per continuare a far brillare le stelle del suo gourmet.
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mercoledì 20 settembre 2017
Viva la libertà (2013)
Enrico Oliveri è uomo di sinistra e segretario del principale partito
dell'opposizione. Contestato durante un congresso e sconfitto da un
recente sondaggio, decide di concedersi una pausa e di lasciarsi alle
spalle moglie, casa, paese e partito. 'Esule' a Parigi, dove lo accoglie
Danielle, amante di un'estate a Cannes e segretaria di edizione nel
cinema, Enrico è paralizzato e confuso sulla vita condotta e quella
ancora da condurre. Nel mentre a Roma Andrea Bottini, fedele
collaboratore, prova a riparare al danno riempiendo il vuoto con un
'pieno' singolare. Enrico ha un fratello gemello appena dimesso da una
clinica psichiatrica che potrebbe arginare temporaneamente
l'eclissamento del segretario. Bottini propone a Giovanni Ernani,
professore di filosofia affetto da una depressione bipolare, di
sostituirsi al fratello sul palcoscenico della politica. Giovanni non si
fa certo pregare e divertito indossa gli scomodi panni del fratello,
sorprendendo molto presto giornalisti, opinione pubblica e membri del
partito. A colpi di poesia e di buona coscienza, Giovanni risale la
scala del gradimento e incoraggia gli italiani a ricominciare
brechtianamente da se stessi. In Francia intanto Enrico ritorna a
frequentarsi intimamente, recuperando il suo senso e il senso delle
cose. All'approssimarsi dell'alba Enrico e Giovanni muoveranno i loro
passi nella stessa direzione, figure di spalle che se ne vanno nella pioggia verso un domani migliore.
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sabato 16 settembre 2017
La pazza gioia (2016)
Beatrice Morandini Valdirana ha tutti i tratti della mitomane dalla loquela inarrestabile. Donatella Morelli è una giovane madre tatuata e psicologicamente fragile a cui è stato tolto il figlio per darlo in adozione. Sono entrambe pazienti della Villa Biondi, un istituto terapeutico per donne che sono state oggetto di sentenza da parte di un tribunale e che debbono sottostare a una terapia di recupero. È qui che si incontrano e fanno amicizia nonostante l'estrema diversità die loro caratteri. Fino a quando un giorno, approfittando di una falla nell'organizzazione, decidono di prendersi una vacanza e di darsi alla pazza gioia.
Paolo Virzì, con la collaborazione di Francesca Archibugi alla scrittura, ha lasciato il freddo Nord di Il capitale umano
per tornare nell'amata Toscana che gli consente di fondere, come solo
lui sa fare, ironia, buonumore e dramma muovendosi tra le diverse
temperature emotive con una sensibilità che si fa, film dopo film,
sempre più acuta e partecipe delle sorti dei personaggi che porta sullo
schermo.
Si sono già scritte nel passato pagine e riflessioni su un Virzì erede della commedia italiana degli Anni d'Oro ma quello che si può aggiungere ora è che al suo personale capitale di autore si è aggiunta una capacità di sguardo sul mondo femminile che nel cinema italiano diretto da uomini non è per nulla usuale.
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giovedì 14 settembre 2017
I due volti di gennaio (2014)
Atene, Grecia, 1962. Una facoltosa coppia di turisti americani -
l'affarista Chester MacFarland e l'affascinante moglie Colette -
incrocia casualmente la propria esistenza con quella di Rydal Keener, un
giovane americano che in polemica col padre, di cui ha appreso da poco
la dipartita, se la passa in Grecia facendo la guida turistica e
spennando con moderazione i connazionali che si affidano a lui. Ma se
Rydal è anche e forse soprattutto un imbroglione, anche Chester ha i
suoi lati oscuri che si materializzano nella visita di un detective
privato nella sua camera d'albergo. Minacciandolo con una pistola, il
detective gli ordina la restituzione dei soldi persi dagli investitori
malavitosi che si erano fidati di lui. Ne nasce una lotta che termina
con la morte del detective per una botta alla testa. Proprio in quel
momento arriva Rydal per restituire un braccialetto che Colette ha
dimenticato in taxi. Chester ne approfitta per farsi aiutare dal giovane
a scappare con la moglie verso Creta in vista di una fuga definitiva
con nuove identità. Basato su un crimine, il legame che nasce tra i tre
si complica ulteriormente per la reciproca attrazione provata da Rydal e
Colette.
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lunedì 11 settembre 2017
E' stato il figlio (2012)
Busu è un vecchio signore a cui piace raccontare storie. Seduto nell'ufficio postale della sua città intrattiene gli avventori, qualcuno appassionato, troppi distratti. Più di tutti ama riferire l'avventura e la sventura della famiglia Ciraulo, colpita al cuore da un lutto. Nicola, il capofamiglia, recupera ferrame dalle navi in disarmo in compagnia del vecchio padre e del figlio. Dentro una casa modesta lo aspettano ogni sera la madre, la moglie e l'adorata Serenella che un proiettile vagante, esploso durante un regolamento di conti, uccide tragicamente. Inconsolabile, Nicola ritrova improvvisamente senso e speranza inseguendo la possibilità di un risarcimento, legittimo riconoscimento dello Stato alle vittime della mafia. Tra debiti e ingorghi burocratici, i Ciraulo provano a immaginare quale desiderio potrebbe appagare la loro 'fame' atavica. Liquidati finalmente decidono intorno al tavolo di investire il capitale ormai ridotto in un'automobile, la più bella che si sia mai vista in città. Ma quella Mercedes, 'presidenziale', luccicante e benedetta con acqua santa e segno della croce, finirà per diventare il simbolo della tracotanza e di una violazione che gli 'dei' non mancheranno di punire.
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domenica 10 settembre 2017
Il Clan (2015)
"Quanto potrà mai durare la democrazia in questo paese?" Al massimo un
paio d'anni e si torna indietro. È questo quello che pensano ancora le
alte sfere all'indomani della fine di una delle più terribili dittature
del dopoguerra, quella argentina. Ne è certo anche Arquimedes Puccio,
tranquillo e abitudinario padre di famiglia, che riesuma senza scrupoli
l'agghiacciante pratica del sequestro per applicarla ai giovani ricchi
del suo vicinato, per conto terzi e per guadagno personale.
Trent'anni dopo il clamoroso arresto del clan Puccio, Trapero racconta questa storia stringendo l'obiettivo su Alejandro, il figlio rugbista di Arquimedes, diviso tra l'obbedienza cieca al patriarca e il dissonante rumore di fondo della coscienza e di un'età naturalmente rivolta al futuro. E chi meglio di Pablo Trapero, verrebbe da pensare, dopo che il regista ha raccontato i peggiori abissi del suo paese riuscendo nell'arte acrobatica di affondare nel dramma senza mai impastarlo di retorica. Tutta via questo è un altro film. Non solo non c'è il Trapero più intenso, ma nemmeno il maestro del montaggio, qui gestito in pieno stile hollywoodiano, alla maniera di un "Blow" e affini.
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Trent'anni dopo il clamoroso arresto del clan Puccio, Trapero racconta questa storia stringendo l'obiettivo su Alejandro, il figlio rugbista di Arquimedes, diviso tra l'obbedienza cieca al patriarca e il dissonante rumore di fondo della coscienza e di un'età naturalmente rivolta al futuro. E chi meglio di Pablo Trapero, verrebbe da pensare, dopo che il regista ha raccontato i peggiori abissi del suo paese riuscendo nell'arte acrobatica di affondare nel dramma senza mai impastarlo di retorica. Tutta via questo è un altro film. Non solo non c'è il Trapero più intenso, ma nemmeno il maestro del montaggio, qui gestito in pieno stile hollywoodiano, alla maniera di un "Blow" e affini.
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giovedì 7 settembre 2017
Un ragionevole dubbio (2014)
Mitch è un procuratore distrettuale infallibile, che non ha mai perso una causa. Una sera si concede un po' di baldoria con i colleghi, ma decide comunque di tornare a casa in auto; terrorizzato dalla polizia finisce per investire un uomo, ridotto in fin di vita, e lo abbandona dopo aver chiamato un'ambulanza. Venuto a sapere della morte dello stesso e dell'arresto di un presunto omicida, fa di tutto per ottenere il caso e scagionare l'imputato, un meccanico di nome Clinton Davis. Capita sempre più di rado di assistere all'esplicito disconoscimento di un'opera, come all'epoca dei film firmati Alan Smithee, ma Peter Howitt, regista di Sliding Doors, adatta ai giorni nostri l'antica usanza, scegliendo di firmare con lo pseudonimo di Peter P. Croudins.
Basta poco per comprenderne le ragioni. Dopo decenni di legal thriller che hanno invaso piccoli e grandi schermi, è sempre più arduo affrontare il genere e aggirarne i cliché: specie senza essere sorretti da una sceneggiatura di sostanza, forte di colpi di scena credibili, e con l'aggravante di una colonna sonora che enfatizza con un crescendo insistito ogni sequenza, spesso a prescindere dal contesto filmico. Una volta esisteva il cinema di serie B, che faceva di necessità virtù, concentrando gli sforzi su script anche sensazionalisti, per ottemperare alle manchevolezze della produzione. Oggi che lo scenario è profondamente mutato e la serie B è stata in parte rimpiazzata dalle serie Tv e dal loro boom, al cinema si chiede altro; ma niente di questo altro rientra in quel che Un ragionevole dubbio è in grado di dare.
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martedì 5 settembre 2017
Parkland (2013)
Dallas, 1963. Il presidente Kennedy viene assassinato da un cecchino, ma
Abraham Zapruder ha ripreso tutto con un 8mm amatoriale. Mentre si
scatena la caccia al colpevole, i servizi segreti raggiungono Zapruder
per mettere in salvo la testimonianza ultima su quanto accaduto. Intanto
viene catturato Lee Harvey Oswald e accusato di aver sparato al
presidente. Per il fratello Robert la situazione si fa sempre più
delicata.
Suona quasi come un paradosso che l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, immortalato da un celeberrimo filmato, che ha restituito - o provato a restituire - la verità sul caso, richieda a più riprese nuove ricostruzioni fiction della vicenda. Una ferita sanguinante e destinata a non rimarginarsi mai, bensì a ripresentarsi sotto varie forme, come perenne revenant, spettro e monito per la fragilità della democrazia occidentale. L'operazione di Landesman, che torna sui fatti di Dallas concentrandosi sui momenti immediatamente successivi all'attentato, e in particolare sull'ospedale in cui transitano i corpi di JFK e Oswald, suscita ben più di una perplessità, per ragioni molteplici e diverse tra loro.
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Suona quasi come un paradosso che l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, immortalato da un celeberrimo filmato, che ha restituito - o provato a restituire - la verità sul caso, richieda a più riprese nuove ricostruzioni fiction della vicenda. Una ferita sanguinante e destinata a non rimarginarsi mai, bensì a ripresentarsi sotto varie forme, come perenne revenant, spettro e monito per la fragilità della democrazia occidentale. L'operazione di Landesman, che torna sui fatti di Dallas concentrandosi sui momenti immediatamente successivi all'attentato, e in particolare sull'ospedale in cui transitano i corpi di JFK e Oswald, suscita ben più di una perplessità, per ragioni molteplici e diverse tra loro.
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Santa Teresa di Calcutta, madre degli ultimi
Un ricordo di Corrado Augias per un omaggio a Madre Teresa, morta il 5
settembre 1997, a Calcutta. Luminosa messaggera dell'amore di Dio nel
mondo degli ultimi, Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, nata il 26 agosto 1910, è
stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice dell'ordine
religioso delle Missionarie della Carità. Ancora oggi è considerata una
delle maggiori personalità nell'ambito della diffusione di una cultura
di pace e fratellanza. Ha dedicato la sua vita ai poveri di Calcutta. E'
stata proclamata santa il 4 settembre del
2016.
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Madre Teresa il film
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Madre Teresa il film
Lo speciale di Voyager su Madre Teresa
sabato 2 settembre 2017
Lady D, 20 anni fa
31 agosto 1997, 20 anni fa, tunnel del Pont de l'Alma a Parigi. Lady Diana è vittima in un incidente automobilistico, una morte violenta, avvolta da numerosi dubbi e segreti irrisolti. E ancora oggi, ricordata e celebrata, Lady Diana Spencer, una semplice ragazza del Galles, resta un' icona nel mondo. Regina di stile e di eleganza, una figura mitica e viva nell'emozione e nel cuore di tutti.
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Il mistero della morte di Diana: 20 anni dopo il caso è ancora aperto
Diana racconta se stessa. Le verità nascoste /CLIP esclusiva
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