Un racconto crepuscolare che illumina la dimensione umana dei giudici Falcone e Borsellino
Estate 1985. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vengono trasferiti
d'urgenza all'Asinara insieme alle loro famiglie in seguito ad una
minaccia più allarmante del solito. I giudici stanno lavorando al
maxiprocesso penale che, la storia insegna, porterà in carcere molti dei
protagonisti della criminalità organizzata. Dunque entrambi sono
entrati nel mirino di Cosa Nostra, ma anche di quella parte della
politica che preferisce il "vivi e lascia vivere", quando si tratta di
mafia.
Era d'estate racconta l'ostruzionismo dello Stato che, dopo
aver mandato i due giudici "in vacanza coatta", rifiutava di inviare
loro i faldoni necessari per mettere in piedi l'istruttoria del
maxiprocesso, e descrive la minaccia all'incolumità di due uomini e
delle loro famiglie, ma sceglie di farlo in un contesto di acqua e luce,
invece che in un teatro delle ombre, attraverso i colori pastello di
un'estate di metà anni Ottanta filmata come un home movie di grande
delicatezza nei confronti dei suoi protagonisti, il cui eroismo
quotidiano era più grande di quello celebrato dalla Storia.
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giovedì 1 giugno 2017
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